Sei un fotografo, quindi le immagini sono la parte più importante del tuo sito.
Devono parlare da sole, trasmettere emozioni, mostrare il tuo stile. È giusto volerle pubblicare in alta qualità.
Ma c’è un problema: le immagini troppo pesanti rallentano il sito, penalizzano la navigazione e fanno scappare i visitatori.
Magari il tuo sito è lento, ma non capisci perché. O forse qualcuno ti ha detto che stai usando “immagini troppo grandi”, ma non sai come ridurre il peso senza compromettere la qualità.
In questo articolo ti spiego come ottimizzare le immagini per il web in modo professionale, veloce e senza tecnicismi inutili. Ti basta seguire pochi principi fondamentali — e magari farti affiancare da chi può aiutarti a impostare tutto nel modo giusto.
Indice
Le immagini non devono essere stampabili
Questo è l’equivoco di partenza: caricare sul sito immagini in formato da stampa, a 300 dpi e a piena risoluzione. Il risultato è un sito che si carica lentamente, con file da 5, 10, anche 20 MB.
Chi visita il tuo sito non ha bisogno di scaricare le tue foto a piena risoluzione. Ha bisogno di vederle nitide, rapide da caricare, fluide da scorrere.
Per il web bastano 72 dpi, larghezza massima di 2000 px (in genere anche meno) e un peso inferiore a 500 KB per immagine. In alcuni casi anche sotto i 200 KB.
Il formato giusto fa la differenza
JPEG è il formato più usato e più versatile per le immagini fotografiche. Comprime bene senza perdere troppa qualità. PNG va bene solo per grafiche o loghi con trasparenze.
WebP è un formato moderno, molto leggero, perfetto per siti fotografici, ma non sempre compatibile con tutti i browser se non gestito bene.
La scelta del formato, se guidata da un professionista, può aiutarti a mantenere l’impatto visivo riducendo notevolmente i tempi di caricamento.
Strumenti semplici per comprimere le immagini
Esistono strumenti gratuiti e intuitivi per comprimere le immagini prima di caricarle sul sito.
Tra i più efficaci ci sono:
- Squoosh
- TinyPNG
- ImageOptim per Mac
- Plugin per WordPress come ShortPixel o Imagify
Il consiglio è lavorare prima localmente sulle immagini e poi — se necessario — applicare una compressione ulteriore direttamente sul sito tramite plugin.
Attenzione al caricamento: meglio meno, ma meglio
Un errore comune è caricare intere gallerie da 50 foto. Meglio selezionare pochi scatti, ben curati e coerenti tra loro, che guidino l’utente nella scoperta del tuo stile.
Inoltre, è fondamentale che il sito utilizzi tecnologie come il “lazy load” (caricamento progressivo delle immagini solo quando servono), per migliorare ulteriormente la performance.
Ottimizzazione SEO delle immagini
Ogni immagine può (e dovrebbe) essere rinominata e descritta in modo strategico.
Usare nomi di file parlanti, come ritratto-milano-studio.jpg, è meglio di IMG_1234.JPG. Aggiungere tag alt descrittivi aiuta l’indicizzazione, migliora l’accessibilità e rafforza la visibilità su Google Immagini.
Anche questo è un aspetto che, se impostato bene sin dall’inizio, ti evita correzioni infinite a posteriori.
Farsi affiancare per creare un flusso di lavoro semplice ed efficace
Ottimizzare immagini non significa perdere ore con ogni singolo file. Significa creare un sistema replicabile e coerente, che ti permetta di caricare le immagini giuste nel modo giusto ogni volta che aggiorni il tuo sito.
Con l’aiuto di un professionista, puoi definire questo flusso una volta sola e poi gestirlo in autonomia, sapendo che ogni nuovo contenuto rispetterà standard tecnici e visivi di qualità.
Conclusione
Un sito fotografico deve essere bello da vedere, ma anche veloce, leggibile e accessibile.
Ottimizzare le immagini non vuol dire sacrificarne la qualità, ma usare gli strumenti giusti per valorizzare il tuo lavoro anche online.
Se senti che le tue immagini stanno rallentando il sito o che non vengono visualizzate come vorresti, è il momento di fare un passo avanti. Con una mano esperta al tuo fianco, il tuo sito potrà essere leggero, fluido e professionale — proprio come il tuo modo di fotografare.
