L’attrezzatura per il fotografo di matrimonio: una guida

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Fotografare un matrimonio è un’arte bellissima, ma è anche una grande responsabilità. I ricordi del giorno più bello della vita di una coppia sono nelle tue mani e non è concesso sbagliare.

Proprio per questo, se si vuole intraprendere questa professione, è fortemente consigliato affiancare per qualche anno un fotografo di matrimonio professionista, sotto la cui ala protettiva crescere con tranquillità e al riparo da responsabilità che non si possono ancora assumere.

A parlarcene è Francesco Russotto, uno dei migliori fotografi di matrimonio italiani, vincitore di diversi premi nel settore, tanto da rientrare nel 2020, tra i primi 10 wedding photographers d’Italia (al 6° posto)  e tra i primi 50 nel mondo (al 23° posto) per il Prowed Awards.

Per 7 anni di seguito Francesco ha vinto il Wedding Awards, prestigioso premio assegnato dal portale matrimonio.com e 3 Master of Italian Wedding Photography.

L’attrezzatura del Fotografo Matrimonialista

Non restate stupiti se vi dico che per iniziare con la professione di fotografo di matrimonio vi bastano una reflex digitale di buona qualità, munita di flash e tante schede di memoria.

Detta così è semplicistica ma è una provocazione che mi piace fare a chiunque mi chieda chissà quali cose bisogna acquistare per iniziare a fotografare matrimoni. E vi spiego perché…

accessori fotografici matrimonio

Il fattore ambiente nella fotografia di matrimonio

La realtà nuda e cruda, è che per diventare un buon fotografo di matrimonio serve tanta pratica e tanta esperienza, perché gli ambiti in cui ci muoviamo sono i più disparati e la cosa più importante da possedere è una tecnica fotografica perfetta (che si acquisisce con anni di pratica).

Un fotografo matrimonialista si trova ad operare in condizioni di luce diverse in diversi momenti della giornata: in chiesa, al ristorante, durante la passeggiata, a casa degli sposi.

A questo aggiungiamo che le foto possono dover essere scattata sia di giorno che di sera, dentro o fuori i locali, con luce naturale o con luci artificiali (e questo possono essere fredde o calde), con il sole, con le nuvole, con la pioggia, con la neve, eccetera.

Il fattore Sposi

La seconda difficoltà che troverà il novello fotografo di matrimonio è l’interazione con gli sposi e gli altri invitati da fotografare.

Ogni persona ha un proprio carattere e ti potresti trovare davanti ad una coppia a proprio agio davanti all’obiettivo o rigida e a disagio.

Il bravo fotografo di matrimonio deve saper interagire con entrambe queste tipologie di caratteri e anche con quelli degli sposi che si pongono all’interno di questo range.

Cosa fare? Li facciamo mettere in posa o vogliamo lasciarli tranquilli e scattare discretamente a loro insaputa? Se dovessimo fare una scelta netta scopriremmo che entrambi gli estremi sono sbagliati e che è necessario entrare in empatia con loro per tirare fuori il meglio dal servizio fotografico.

One moment, One Click

Attenzione poi al fatto che spesso si ha a disposizione un solo scatto per una determinata situazione: basti pensare al momento dello scambio degli anelli o all’entrata in chiesa della sposa con il padre, in un perfetto controluce. Ma oltre a questo, il bravo fotografo di matrimonio deve essere in grado di catturare l’attimo e l’emozione che esso esprime.

Come diceva Henri Cartier Bresson, che non devo spiegare certo io a chi è un appassionato di fotografia, “riconoscere un fatto nello stesso attimo in cui accade e, in una frazione di secondo, organizzare con rigore le forme percepite visivamente che esprimono questo fatto e lo significano. È mettere sulla stessa linea di mira la mente, lo sguardo e il cuore”. Il famoso “Momento Bressoniano”.

Proprio per questa ragione, in riferimento alla dimensione puramente pratica di questo genere fotografico, si tende ad evitare l’uso di treppiedi e monopedi. Fanno eccezione i momenti in cui si vogliono fotografare la location.

fotogradia di matrimonio - Fototrip

Vogliamo ora parlare di attrezzatura? Facciamolo

Avrete capito bene a questo punto cosa significa essere un fotografo di matrimonio. Padroneggiare la tecnica in maniera perfetta, avere l’occhio sempre vigile per saper cogliere il momento bressoniano, essere un po’ psicologo con gli sposi e i protagonisti di contorno (genitori, fratelli, sorelle, testimoni, damigelle, eccetera).

Ma ad un certo punto si, l’attrezzatura conta eccome. Avere una reflex dalle prestazioni elevate, corredata da obiettivi di prima qualità e molto luminosi, rende la vita più facile.

E allora andiamo ad elencarla questa attrezzatura da fotografo di matrimonio.

La Reflex

La reflex, anzi le reflex. Si perché presentarsi ad un matrimonio con una sola reflex è rischioso, oltre che limitativo.

Se la prima reflex si guasta sareste nei guai. Se la prima reflex esaurisce la memoria e aveste bisogno di scattare immediatamente un momento importante, sareste nei guai. Se l’obiettivo della prima reflex non è adatto a scattare una determinata situazione e non aveste il tempo di cambiarlo, sareste nei guai.

Ecco perché io porto con me sempre 2 reflex e, in aggiunta, una mirrorless (leggera e dalle dimensioni contenute) di emergenza.

La prima reflex dovrebbe essere una top di gamma, con una doppia scheda di memoria per effettuare un backup istantaneo degli scatti. La seconda basterà che sia una buona pro (con il tempo e i primi guadagni, potreste invece utilizzare quella che una volta era la prima, perché nel frattempo ne avrete comprata un’altra in sostituzione).

La marca conta il giusto: quando prendi una Top di gamma, l’eterno dibattito tra Canon e Nikon non ha ragione di esistere.

Gli obiettivi

Gli obiettivi di un fotografo di matrimonio sono quelli che faranno la differenza. Ogni volta che vi troverete in una chiesa o un ristorante con condizioni di luce pessime, benedirete quel salasso che avete sostenuto per comperare quell’obiettivo luminoso.

Certo è che con i sensori di nuova generazione si ha un margine operativo davvero ampio in condizioni di poca luce. Ma la differenza l’obiettivo la fa sempre.

Personalmente ho obiettivi fissi molto luminosi, a partire dal grandangolo 24mm, fino al 180 mm. Poi gli immancabili zoom tutto fare, utili in molte situazioni.

Se dovessi dare un consiglio adesso è quello di iniziare con un buono zoom, con apertura almeno a 2.8 fissa su tutte le focali; tipo un 24-70. E di usare molto le gambe per sopperire alla mancanza di un’ottica più stretta.

Schede di memora

Le schede di memoria sono una cosa che non dovete farvi mancare mai. Sceglietene di veloci e capienti e soprattutto non lesinate nell’acquisto. Prendetene tante.

Il Flash

Prima di comprare un flash, dovreste imparare ad utilizzarlo. Non è una battuta. Il flash è uno degli accessori più difficili da padroneggiare per i fotografi novelli.

Il consiglio è quello di prendere un flash della stessa marca della macchina fotografica, quindi con una compatibilità assoluta per il controllo del lampo, dei tempi di sincronizzazione e dell’esposizione.

Il trittico Fotocamera-Ottica e Flash, dovrebbero essere quindi appartenenti allo stesso brand. Questo perché la comunicazione in termini di elettronica, sarà sempre più precisa e performante.

Ovviamente i Flash di marche conosciute costano più del doppio dei Flash commerciali. Ma il risultato, se accoppiate ad ottiche dello stesso brand è notevolmente diverso. Ve lo dico per esperienza.

Computer, programmi, backup

Anche l’attrezzatura per il post produzione fa parte dell’attrezzatura di un fotografo di matrimonio. Sicuramente dovrete avere un buon computer con risorse hardware tali da permettere la gestione delle fotografie.

Poi un programma per organizzarle e per lavorarle a mo’ di camera oscura, come ad esempio l’ottimo lightroom della Adobe.

Infine uno storage per creare un archivio di backup delle immagini. Va benissimo un hard disk esterno, ma per essere prudenti consiglio anche un NAS configurato per lo meno in RAID 5.

Questo è un guest post pubblicitario in collaborazione con Francesco Russotto

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